giovedì, Marzo 28, 2024

La casa a Milano costa in media 5mila euro al mq

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La casa a Milano vale 5.078 euro al mq, +0,7% in sei mesi, 1,3% in un anno. In 49 zone i prezzi oggi sono più alti rispetto a un anno fa, in 12 uguali, in 9 in calo. Lo rivela l’ultima rilevazione dei prezzi degli Immobili della Città Metropolitana di Milano sul secondo semestre 2018 realizzato dalla Camera di commercio di Milano, Monza e Brianza, Lodi.

Crescono di più in un anno le zone in prossimità delle stazioni, come Centrale, Cadorna, Lambrate, vicino alle Università come Cattolica e Bovisa, alla Fiera, ma anche le zone dello shopping e dello svago di Buenos Aires, Porta Romana, Brera e le centrali Cairoli e Cordusio. Ma cala Quarto Oggiaro, -10% in cinque anni e -7% in sei mesi.

Sono questi i dati che emergono dalla “Rilevazione dei prezzi degli Immobili della Città Metropolitana di Milano” sul secondo semestre 2018, realizzata dalla Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi, attraverso una Commissione di rilevazione composta dalle principali Associazioni di Categoria ed Ordini Professionali del settore.

“Hanno fornito i dati in questo semestre, modificando il metodo di rilevazione per ottenere una pluralità di fonti, oltre a Fimaa Mimb (Confcommercio Milano) anche Assimpredil Milano (Confindustria), Fiaip Milano, Anama Milano (Confesercenti) ed Isvi (valutatori immobiliari) – riferisce Andrea Marietti, vice presidente della commissione prezzi immobili della Camera di commercio – Il confronto costruttivo tra tutti gli operatori della filiera permette di fare una fotografia del mercato fedele e capillare che diviene importante fonte di informazione per la pubblica amministrazione, le istituzioni, le imprese e i privati”.

I prezzi a Milano

Milano, si valorizza di più la zona est e ovest con circa +2% in un anno, poi centro e sud con +1%, stabile la zona nord. Si va da 9.925 €/mq del centro storico (+1,3% in un anno) a 5.077 del settore ovest (+1,8% in un anno) a 4.500 del settore est (+2% in un anno) a 4.101 del settore nord, +0,3% e 3.850 del settore sud, +1,2%.

“Continua la ripresa del mercato della casa a Milano, siamo in presenza di un dato costante negli ultimi anni – ha dichiarato Marco Dettori, membro di giunta della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi e presidente di Assimpredil Ance – Sono soprattutto alcune zone ad essere rilanciate, grazie a nuovi investimenti, tra costruzione e infrastrutture. In molti casi i mercati esteri guardano a Milano come una opportunità di crescita economica per il loro business. Occorre proseguire in questo rilancio dell’attrattività della città che sta avendo effetti positivi sul mercato. Anche la candidatura di Milano alle Olimpiadi rappresenta un elemento importante per rafforzare la conoscenza delle opportunità sul nostro territorio a livello internazionale”.

Bene Cairoli, Cordusio, Brera, Buenos Aires e Centrale, Cadorna, Lambrate, zona Università Cattolica e Bovisa Politecnico, Porta Romana e Fiera. Nel centro trainano Cairoli e Cordusio, dove ci sono nuove situazioni immobiliari e la zona dello svago e dell’arte intorno a Brera. Nel settore est trainano la crescita, col +5% e +4% la zona Lambrate con le infrastrutture di parco e stazione, Libia e Cirene intorno a Porta Romana. Nella zona ovest cresce di più la zona Leopardi, Boccaccio e Pagano, oltre la stazione di Cadorna con +3%, Fiera e Sempione, con l’area di City Life con +3%, Inganni con +4%. A sud crescono del 3% le zone di Famagosta e zona Barona, quartiere Sant’Ambrogio e Ortles – Cermenate. Nel settore nord traina Bovisa Politecnico con +5%, la zona dello shopping di Buenos Aires e le aree intorno alla stazione Centrale con +4%.

“Sono poche le zone che registrano un calo in città e, in generale, i prezzi tengono meglio rispetto al passato – ha dichiarato Beatrice Zanolini, consigliere della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi – Milano è in grado di rispondere alle esigenze di un mercato variegato e spesso settoriale come utenza (studentato, senior living, mobilità del lavoro) offrendo situazioni abitative interessanti e adatte per una buona qualità della vita: molto richiesti la presenza di balconi e terrazzi, la prossimità di spazi comuni vivibili con negozi e servizi, trasporti a portata di mano. Soffre ancora la periferia, con un calo elevato a Quarto Oggiaro. Bisogna rivitalizzare le aree più decentrate con una riqualificazione urbana strategica che incentivi insediamenti di servizi come negozi di vicinato, scuole e asili nido, verde urbano, spazi per attività sportive, culturali e di aggregazione”.

Ha dichiarato Vincenzo Albanese, presidente di Fimaa Milano Monza & Brianza: “Milano è tornata a registrare a fine 2018 circa 25mila compravendite, come avveniva negli anni pre-crisi: un fermento che lascia ben sperare per l’anno nuovo, al fine di generare, a livello locale e nazionale, un effetto volàno con numeri e trend positivi, andando verso una costante stabilizzazione del mercato. Gli ultimi trimestri hanno confermato una importante tendenza: Milano registra – unico caso a livello italiano – la convivenza di tre differenti mercati, il primo è quello di riferimento per la città, di chi cerca casa per sostituire quella attuale o di chi, complice anche un migliore accesso al credito, sta valutando il primo acquisto. La piazza milanese è però anche sotto la lente di chi, residente in altra città italiana, guarda a un possibile investimento, da mettere a reddito o – grazie alle opportunità di studio e lavoro – per un uso futuro. Infine, ma forse rappresenta il segnale più importante, la nostra città è diventata fortemente attrattiva per un mercato internazionale, interessato a un prodotto ultra esclusivo e in una fascia top class”.

Il mercato dell’Area metropolitana sta confermando quanto espresso nel primo semestre del 2018 e cioè un interesse per le abitazioni “convenienti”- dichiara Flavio Bassanini, coordinatore dei rilevatori provincia Milano e vicepresidente Fimaa Milano Monza & Brianza – immobili già costruiti da diversi anni, mai abitati e di conseguenza proposti con una scontistica importante. Altra categoria residenziale considerata attraente, sia per le dimensioni dei locali che per il costo decisamente avvicinabile da una ampia platea di soggetti, sono le costruzioni anni ‘70/‘80. Caratteristica imprescindibile per la scelta, comunque, rimane l’ubicazione: i servizi di trasporto, scolastici e commerciali, soprattutto di vicinato, condizionano molto l‘utenza, creando mercato, sia per l’acquisto che per la locazione. Nei casi di comuni più serviti, l’Area metropolitana può essere ancora una valida alternativa alla città“.

In cinque anni bene zona Bocconi, porta Romana, Navigli, Darsena, Cadorna. Cresce la zona est, stabile sud e ovest, in calo nord e centro. In cinque anni cresce il settore est, + 1%, trainato dalle zone Piceno – Indipendenza, Libia – Cirene, Martini – Cuoco, Abruzzi – Romagna, stabile il settore sud, con +8% nella zona intorno all’università Bocconi, +8% e +5% per Porta Genova, Darsena e Navigli. Stabile anche la zona ovest, con + 7% per la zona Cadorna, Leopardi, Boccaccio e Pagano. In calo i prezzi delle case a nord, – 1% anche se cresce Bovisa del 5%. In calo i valori in centro, -3%, anche se tengono Cairoli e Cordusio. Ma cala Quarto Oggiaro, -10% in cinque anni e -7% in sei mesi.

“Il mercato immobiliare di Milano – ha commentato Marco Grumetti, vice presidente Fiaip Lombardia – ha confermato il momento di crescita degli ultimi due anni, sia in termini di interesse che di valore, anche su una spinta di una clientela internazionale che sta riconoscendo la validità dell’ investimento immobiliare nella nostra città. Grande richiesta soprattutto per gli appartamenti di piccole dimensione, i cui valori si posizionano quasi sempre verso il massimo delle rilevazioni e che trovano velocemente collocazione, un po’ più riflessivo il mercato delle medie / grandi dimensioni . Questo vale sia per le vendite che per le locazioni, queste ultime sospinte anche da un mercato turistico, professionale e studentesco. Il mercato chiede comunque sempre più immobili in buono stato di manutenzione e, per quelli in locazione, un arredamento di qualità”.

“Seppur l’economia italiana non abbia dato particolari segnali di ripresa in questi mesi – ha commentato Andrea Painini, presidente Anama Milano – il mercato degli immobili per l’impresa, che risulta strettamente correlato agli andamenti economici, ha dato lievi cenni di vitalità nell’ambito delle compravendite:  i dati dell’ Agenzia delle Entrate riferiti ai primi nove mesi del 2018 segnano, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, un incremento delle transazioni per il settore produttivo (+0,5%), per il settore commerciale (+5,1%) mentre un calo per il settore terziario (-8,0%)”.

Milano, che da sempre gioca un ruolo a se stante nel panorama immobiliare del Paese , dimostra segnali di dinamicità  nel comparto dell’acquisto e della locazione di uffici e negozi, spinti soprattutto dalla forte richiesta del settore food,  benché con grandi differenze tra le tipologie proposte e le diverse zone della Città, pertanto ci si potrà trovare davanti a vetrine in periferia con affitti dai 40/80 €/mq/anno sino a quelle delle vie del centro con canoni da 650/1.600 €/mq/anno”.

“Si rileva un consolidamento nella crescita dell’apertura di nuovi cantieri in città, ha dichiarato Roberto Tognon, recognised European valuer per Isivi – con offerta di nuove costruzioni di ottima qualità estesa anche alle zone semicentrali e periferiche. La ripresa delle nuove costruzioni non è più limitata a zone di pregio, ma coinvolge ora anche zone più marginali, nonostante il posizionamento centrale o semicentrale permanga quello più premiato dal mercato. Nei cantieri già avviati si riscontra un ottimo successo nelle vendite, con alcuni immobili interamente collocati anche a lavori ancora ben lontani dalla conclusione. Ciò consente di affermare che la fase economica è ora di “espansione”, migliorando la precedente fase di “recupero”, almeno relativamente al nuovo in città. Le nuove costruzioni puntano con sempre maggior decisione sulle dotazioni impiantistiche e sulle performances energetiche, ma rispetto al passato la tendenza è quella di realizzare un numero non eccessivo di boxes. La differenza fra l’andamento dei valori nelle varie zone è collegata alla presenza di infrastrutture od a miglioramenti urbanistici di quartiere. Incide anche la presenza di edifici nuovi ma invenduti da qualche anno, perché realizzati in momenti di minor interesse od offerti in vendita a prezzi troppo elevati. Tali stabili, anche se mai abitati, denotano oggi caratteristiche inferiori al nuovo di ultima generazione con conseguente minor valore”.

Le zone top: Spiga, Montenapoleone, Vittorio Emanuele, San Babila, Diaz – Duomo Scala con 12mila euro al mq. 12mila euro al metro quadro per un appartamento in Spiga, Montenapoleone, Vittorio Emanuele, Duomo, Scala, San Babila. Seguite da Parco Castello, con quasi 11 mila euro al metro quadro per gli appartamenti nuovi – classe energetica AB, Brera, Cordusio e Cairoli con 10 mila. Seguono, con 9 mila euro, corso Venezia, Repubblica, la zona dell’Università Cattolica intorno a Sant’Ambrogio. Poi, con circa 8 mila euro, Missori, largo Augusto, zona di Cadorna con via Leopardi, corso Garibaldi, via Solferino e poco meno per il parco delle due Basiliche e piazza Vetra.

Le zone più economiche: Salomone, Trenno, Ronchetto, Quarto Oggiaro, Musocco. Le case meno care, con 2.600 ero al mq sono a Baggio- Salomone, Trenno, Ronchetto, Quarto Oggiaro, Musocco. Poi seguono Axum, Inganni, Gratosoglio, via Padova, Corvetto, Lambrate e Bruzzano, tutte con meno di 3 mila euro al mq.

Gli affitti a Milano

Crescono gli affitti in sei mesi, ecco i maggiori aumenti. In centro crescono intorno al 10% monolocali e bilocali: da 800 a 1100 euro al mese i monolocali, da 900 a 1400 i bilocali. Nella cerchia dei Bastioni e Circonvallazione crescono rispettivamente del 10% e del 13% gli affitti dei bilocali, ora tra 750 e 900 euro al mese nei Bastioni e da 500 a 800 euro in Circonvallazione. I trilocali crescono in Circonvallazione del 10% e in periferia del 7%, da 90 a 130 euro al metro quadro all’anno i primi e da 55 a 95 euro al metro quadro all’anno gli altri.

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