mercoledì, Aprile 24, 2024

Hotel a impatto zero: il futuro è già presente

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Il turismo è uno dei settori che ha maggiormente sofferto l’impatto della pandemia ma oggi sta riprendendo slancio, se pure nel quadro di uno scenario internazionale e sanitario non privo di incertezze. Una recente ricerca di Ernst&Young -EY Future Travel Behaviour, ha evidenziato che nel 2021 l’80% degli italiani ha ricominciato a viaggiare, e il 60% prevede che quest’anno tornerà a farlo allo stesso modo del pre-pandemia – preferendo, nella maggior parte dei casi, mete nazionali, e preoccupandosi, nel 74% dei casi, del profilo di impatto ambientale delle proprie scelte.

Questa buona notizia per il settore può diventare un’ottima notizia anche per il Pianeta se gli operatori – tenendo conto anche di questa crescente richiesta di sostenibilità da parte dei turisti stessi– interverranno per ridurre l’impatto ambientale delle loro strutture: gli hotel, infatti, hanno la più alta intensità energetica rispetto a tutte le classi di immobili commerciali, e sono quindi un elemento importante del percorso verso gli obiettivi climatici al 2050: per perseguire un mondo a zero emissioni nette di anidride carbonica, è essenziale un approccio sistemico, a cui nessun settore si può e deve sottrarre.

“Il turismo per l’Italia è un mercato fondamentale, abbiamo un potenziale di attrattiva che nessun altro paese al mondo può vantare e oggi, sia per i cambiamenti innescati dalla pandemia, sia per una maggiore consapevolezza delle persone, gli operatori devono confrontarsi con un cliente cambiato, sicuramente più esigente rispetto alla qualità degli ambienti e alla loro sostenibilità – commenta Andrea Natale, business development manager digital energy di Schneider Electric – Il Pnrr prevede azioni specifiche nelle quali ha una parte rilevante anche la transizione digitale e green che è l’anima del percorso di innovazione del piano nel suo insieme. Come Schneider, abbiamo un perfetto allineamento rispetto a questo percorso: il nostro mantra è offrire ai clienti la capacità di crescere e restare competitivi usando il digitale come leva fondamentale di innovazione tecnologica, trasformazione dei sistemi, efficienza energetica, operativa e riduzione dell’impatto ambientale. Questo vale per tutto ciò che offriamo “sotto il cappello” della nostra piattaforma EcoStruxure, che nel mondo degli Hotel ha una sua declinazione specifica che coniuga soluzioni di gestione dell’edificio e delle camere, distribuzione elettrica, sicurezza e protezione delle persone e delle cose, mantenendo a tutti i livelli un focus sulla riduzione dei consumi e delle emissioni di CO2”.

Conoscere per agire: una ricerca dedicata al mondo degli hotel

Schneider Electric, collaborando con il leader mondiale dell’ospitalità Ihg e con la società di consulenza internazionale Gleeds, ha contribuito a un nuovo documento di ricerca preparato da Arup, principale società globale di design e consulenza. Il white paper affronta la sfida delle zero emissioni nette di anidride carbonica negli hotel esistenti, usando un caso di studio reale per dimostrare l’impatto di ogni fase nel percorso di decarbonizzazione, e per creare un modello completo, di alto livello, che evidenzi le priorità da dare ai diversi interventi in tutto il ciclo di vita.

Si tratta di una ricerca che può offrire una guida valida e applicabile, in un contesto nel quale sono disponibili pochissime risorse che possano aiutare gli investitori a scegliere l’approccio migliore e a calcolare l’investimento finanziario necessario per trasformare gli hotel in strutture net zero.

Cos’è un hotel a zero emissioni?

In base alle indicazioni della Sustainable Hospitality Alliance, l’industria alberghiera per fare la sua parte negli obiettivi al 2050 dovrebbe ridurre le proprie emissioni di CO2 per camera del 66% per camera entro il 2030 e del 90% per camera entro il 2050. Una sfida enorme, da affrontare a partire da una chiara definizione di “edificio a zero emissioni nette”: questo studio si allinea al quadro stabilito dal Green Building Council del Regno Unito e prende in considerazione i tre aspetti delle emissioni: le emissioni legate all’energia operativa, quelle legate all’edilizia (la cosiddetta anidride carbonica incorporata) e l’impatto di CO2 su tutto il ciclo di vita (compreso lo smaltimento).

Un banco di prova per la sostenibilità

Il progetto di ricerca ha utilizzato un tipico hotel per vacanze nel Regno Unito come banco di prova per capire come decarbonizzare e ottimizzare l’energia operativa mantenendo il comfort degli ospiti e con il giusto bilanciamento tra risparmi ottenibili e costi di investimento, per creare una metodologia trasferibile anche ad altri alberghi.

Il team di ricerca ha prima costruito un modello termico dinamico dell’hotel, calibrando il modello utilizzando dati energetici misurati reali. I ricercatori hanno quindi utilizzato il modello per valutare diversi tipi di interventi in base al loro potenziale di riduzione della CO2 e alla loro fattibilità economica.

Dato che il consumo di energia che in genere rappresenta fino al 6% dei costi operativi di un hotel, produce circa il 60% delle emissioni, in questo ambito c’è una grande opportunità per migliorare l’efficienza. Con questo in mente, la ricerca si è quindi concentrata principalmente sulla riduzione dell’energia consumata per l’operatività, ma ha considerato anche l’impatto della CO2 incorporata nei vari interventi previsti. Come osserva Arup, “ridurre il consumo di energia è il modo migliore per raggiungere l’azzeramento netto delle emissioni durante l’operatività, insieme alla transizione dai combustibili fossili alle energie rinnovabili”.

Hotel del futuro: concentrarsi sulle migliori opportunità

Il documento esamina anche gli altri aspetti chiave che incidono sulla sostenibilità, oltre all’uso e le fonti di energia: a esempio l’involucro dell’edificio (es. pareti, finestre, tetti e pavimenti) e i servizi (es. catering, lavanderia, palestre e piscine).

In base alla velocità e all’orizzonte temporale stabilito per l’obiettivo net zero dell’hotel il documento spiega come sono stati raccolti i dati e come è stato tracciato il percorso, prendendo come base di riferimento misurazioni fatte per capire quando e come viene usata l’energia e quali sono i maggiori elementi di consumo. Sono considerate, descrivendo per ognuna potenziale di riduzione delle emissioni e risparmi sui costi, le seguenti aree:

Controllo e monitoraggio – La ricerca mostra come l’ottimizzazione delle operazioni (ad es. modalità di prenotazione delle stanze, programma di riscaldamento e raffreddamento, ecc.) sia il modo più conveniente e più semplice per ridurre i consumi e ridurre le emissioni di carbonio, con un potenziale risparmio del 19%.
Misure passive – Ciò comporta il miglioramento delle prestazioni termiche del tessuto edilizio.
Misure attive – Ciò include l’elettrificazione dei carichi, ad esempio il passaggio da apparecchiature di riscaldamento alimentate a gas a elettricità a basse emissioni di carbonio, nonché aggiornamenti come pompe di calore, ecc.
Transizione all’energia a basse emissioni – La generazione di energia rinnovabile in loco può aiutare a ridurre l’impronta di CO2, risparmiare sui costi e contribuire a decarbonizzare la rete nazionale spostando la domanda.
Compensazioni certificate – Ciò implica l’utilizzo di strumenti di compensazione di qualità e certificati per ciò che rimane delle emissioni.
CO2 incorporata – Oltre a raggiungere l’azzeramento delle emissioni di carbonio grazie all’ottimizzazione delle operazioni e all’aggiornamento, questo passaggio considera il confronto tra la ristrutturazione e la sostituzione totale in termini di CO2 incorporata.

Abbracciando queste potenziali azioni per la riduzione delle emissioni di carbonio, gli hotel del futuro utilizzeranno approcci più autonomi e proattivi per raggiungere i propri obiettivi di sostenibilità, operativi e di soddisfazione degli ospiti durante l’intero ciclo di vita dei loro beni immobili.

Per saperne di più, scarica il white paper Transforming Existing Hotels to Net Zero Carbon. Scopri anche come le soluzioni EcoStruxure for Hotels e EcoStruxure Connected Room Solutions for Hotels possono aiutare i proprietari di hotel a raggiungere ulteriormente i loro obiettivi di sostenibilità, efficienza, resilienza e incentrati sulle persone.

di Francesco Rossi, Real estate segment manager di Schneider Electric

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