venerdì, Aprile 26, 2024

Piuarch firma il nuovo headquarter di Human Technopole nell’ex area Expo

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Lo studio di architettura Piuarch, fondato dagli architetti Francesco Fresa, Germán Fuenmayor, Gino Garbellini e Monica Tricario, ha vinto il concorso internazionale indetto da Fondazione Human Technopole e Arexpo per la progettazione dell’area dell’istituto, del Campus e del nuovo edificio della Fondazione nell’ex area Expo 2015 (dove aveva già progettato e realizzato due edifici temporanei: il Padiglione Caritas e il Padiglione Enel) nel quartiere oggi denominato Mind – Milano Innovation District.

“Per progettare dei laboratori scientifici e garantirne la massima efficienza – spiegano i progettisti – è necessario dare una priorità assoluta all’aspetto funzionale, in maniera più stringente rispetto ad altre occasioni. Questo vincolo, però, non deve comportare la rinuncia ad una soluzione (anche) architettonica del problema, dotata di una propria qualità spaziale. Il progetto è stato dunque l’occasione per una riflessione seria sul rapporto tra funzionalità e qualità degli spazi”.

L’elemento portante del progetto è uno spazio fluido e continuo, che funziona come un luogo di connessione ed interazione, attraverso un percorso che si snoda da parterre a piazza coperta e da questa al giardino pensile, un “paesaggio in quota”, che mette in connessione pubblico e privato, esterno ed interno, edificio e intorno. Si tratta di una particolare rivisitazione della tradizionale piazza italiana, una riproposizione contemporanea dei suoi valori umanistici, sociali e, in questo caso, di sostenibilità ambientale.

“I punti cardine del nostro modo di progettare sono almeno tre – precisa lo studio -. In primo luogo, l’attenzione al contesto, che intendiamo al tempo stesso come contesto architettonico e urbano, contesto culturale e contesto sociale. Per noi l’architettura non è mai gesto autoreferenziale ma, al contrario, deve necessariamente inserirsi nella stratificazione della città o del territorio. In questo senso ci opponiamo ad un approccio globalista e formalista. Un secondo elemento importante è il dettaglio, inteso come capacità di controllare il progetto a tutte le scale. Infine, il riferimento al mondo dell’arte è fondamentale per i nostri progetti, è la chiave d’interpretazione privilegiata per comprendere ed esprimere il contesto culturale di ogni edificio”.

Le soluzioni architettoniche adottate per lo Human Technopole Headquarter sono direzionate verso un dichiarato obiettivo: il benessere dell’uomo, ossia dei lavoratori del centro, dei visitatori e più in generale della società, che trarrà beneficio dagli avanzamenti scientifici che avverranno in questi luoghi. Qui l’architettura è al servizio della ricerca e il suo ruolo è quello di costruire spazi di qualità per supportare lo svolgimento di questa attività. Trasparenza e interazione sono le due parole chiave del progetto che, attraverso i suoi spazi, intende incoraggiare lo scambio d’idee e di esperienze tra ricercatori.

di Danilo Premoli – Office Observer

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