martedì, Aprile 16, 2024

Donato all’Università Palazzo Palladio, ex sede Bankitalia a Udine

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L’Università di Udine prende casa nell’ex sede di Banca d’Italia. Grazie alla donazione del professor Attilio Maseri, infatti, il palladiano palazzo Antonini, conosciuto nella città friulana come Palazzo Palladio, passa di proprietà all’Università di Udine. L’edificio è stato la sede cittadina della Banca d’Italia. All’edificio principale è inoltre annesso un parco, che rientra tra i giardini storici della città, con ingresso principale da piazza I Maggio.

L’edificio di assoluto valore storico e artistico è l’unico ideato da Andrea Palladio fuori dal Veneto. Il palazzo, prospiciente a piazza Antonini, è perfettamente integrato nel tessuto urbano della città e si colloca in continuità con le attuali sedi universitarie. L’edificio si estende su una superficie lorda di circa 3mila metriquadri (2.994,80), disposti su un piano di cantine, un pianoterra, un mezzanino e un piano nobile. A questi si aggiungono due ulteriori piani di soffitta (prima soffitta e seconda soffitta).

Commissionato ad Andrea Palladio da Floriano Antonini, esponente di una delle famiglie più in vista dell’aristocrazia udinese, il progetto è datato 1556 e il cantiere si chiuse nel 1595. Nel corso del Seicento almeno due campagne di lavori modificarono pesantemente l’aspetto dell’edificio, arrivando a sostituire tutte le finestre, tranne quella sulla destra della loggia nel prospetto posteriore, e le scale interne.

Nel 1709 Martino Fischer realizzò gli apparati decorativi, contribuendo a snaturare gli interni palladiani. Dell’originario progetto rimangono la planimetria, escluse le scale,e la volumetria generale, le logge anteriori e posteriori e gli elementi della Sala a quattro colonne.

Il palazzo è stato per più di un secolo sede della Banca d’Italia di Udine, dal 1900 fino al 2009, quandogli uffici furono trasferiti nella sede di Trieste. Il palazzo si caratterizza per una splendida facciata a semicolonne ioniche e per il magnifico parco di 3mila metri quadrati, che collegano l’edificio affacciato su via Gemona e piazza Antonini alla piazza I Maggio.

Il professor Maseri, cardiologo di fama mondiale, che aveva già donato all’Università la prestigiosa Biblioteca Florio, con questa nuova importante donazione, che d’ora in avanti si intitolerà Palazzo Antonini-Maseri, lega per sempre il suo nome alla città di Udine e all’Università del Friuli entrando nel novero dei cittadini benemeriti.

Per il rettore dell’Università di Udine, Alberto De Toni, si tratta di un sogno nel cassetto che si realizza. “Da anni – spiega De Toni – speravamo di poter un giorno aggiungere Palazzo Antonini alla disponibilità della città, grazie anche a un nostro progetto denominato Cosmopoli, che vorrebbe farne il baricentro della proiezione della città e della sua Università verso un futuro capace di abbracciare il mondo intero. Su questo chiederemo il sostegno al nuovo sindaco di Udine e al nuovo presidente della regione Friuli Venezia Giulia”.

“Si tratta indubbiamente – aggiunge De Toni – di uno dei più bei palazzo di Udine, progettato dal massimo architetto veneto di tutti i tempi. Nella certezza che il palazzo Palladio costituirà un luogo fondamentale dell’azione dell’Ateneo, anche rispetto alla città di Udine, la sua destinazione – precisa il rettore – sarà oggetto di decisioni che elaboreremo nelle prossime settimane”.

“Questa donazione fatta nel ricordo dei miei familiari – sottolinea il professor Maseri – nasce dal legame profondo che ho sempre avuto con la mia terra e vuole di essere di stimolo a quanti potrebbero contribuire ad allungare la lista di tutte quegli udinesi benemeriti che, dal secolo scorso, attraverso atti di liberalità e donazioni, hanno contribuito alla crescita e allo sviluppo del Friuli, dall’ambito culturale, a quello dell’istruzione e della sanità”.

Il direttore della sede regionale della Banca d’Italia, Ciro Schioppa, sottolinea come “l’operazione di trasferimento del complesso di Palazzo Antonini all’Università di Udine è stata perseguita da parte della Banca d’Italia con determinazione nel corso degli ultimi anni esaminando, sempre con la massima disponibilità, i diversi progetti cui si è lavorato”.

“L’obiettivo nella dismissione dei palazzi storici della Banca, non più utilizzati in molte provincie quali filiali è quello della valorizzazione degli edifici nel rispetto delle loro caratteristiche artistiche; la finalità ultima è quella di restituirli pienamente alle comunità locali fornendo un’occasione per rivitalizzare i centri storici e di dare impulso alle attività locali. Ma soprattutto la Banca ha assicurato massima cura e attenzione nel corso degli anni al complesso palladiano e all’ampio parco, provvedendo con frequenza alla sua apertura al pubblico”.

“In questa chiave – conclude Schioppa – l’operazione di Udine è un grande successo realizzatosi per il concorso dell’iniziativa del rettore De Toni e del capo del dipartimento immobili della Banca, Luigi Donato e, soprattutto, dell’impegno del professor Maseri, cui la città di Udine deve davvero molto”.

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