venerdì, Marzo 29, 2024

Certificazione Leed per un palazzo storico torinese

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Palazzo Novecento è uno degli edifici più importanti della storia recente di Torino, costruito fra il 1928 e il 1930 dagli architetti Giuseppe Pagano e Gino Levi-Montalcini ed espressione dell’architettura moderna razionalista italiana. Il Gruppo immobiliare Ipi, dopo aver acquisito l’immobile, ne ha promosso il totale rinnovamento con un progetto di riqualificazione che intende salvaguardare la bellezza dell’edificio aggiornandone le esigenze funzionali e trasformandone la destinazione da direzionale in residenziale.

Ipi, con l’intento di garantire elevati standard di sostenibilità energetica ed ambientale, ha scelto di intraprendere, primo in Italia, la certificazione Leed for Building Design and Construction: Multifamily Midrise, con l’obiettivo di raggiungere il livello di certificazione Gold. Con il supporto di Macro Design Studio, il team di progettazione, composto da Studio Baietto Battiato Bianco (direzione lavori e progetto architettonico), Colletti Ingegneria (progettazione impianti), Sintecna (progettazione strutturale), ha integrato strategie di sostenibilità atte a garantire un’importante riduzione dei consumi energetici e idrici ma soprattutto un’elevata qualità dell’ambiente interno attraverso una scelta accurata dei materiali, un sistema di ventilazione controllata e la tenuta all’aria di ogni singolo alloggio.

L’edificio coniuga l’avanguardia tecnica e funzionale alla volontà di realizzare un’opera austera ma antimonumentale. La struttura è caratterizzata dalla simmetria della facciata e dalle ampie finestre; il largo uso del cemento armato e la copertura con un tetto pensile completano l’opera. Palazzo Novecento è inserito nel registro dei Beni Culturali di interesse storico-artistico da parte del Ministero e vuole mantenere l’innovazione e la diversità che lo hanno caratterizzato nei precedenti novanta anni. Il palazzo si sviluppa partendo da una originale trasformazione del piano ammezzato che, grazie a un raccordo verticale con il piano seminterrato, dà vita a una serie di alloggi duplex. Lo sviluppo di sei piani su Corso Vittorio Emanuele II e di cinque piani su Via della Rocca, ai quali si aggiungono gli attici, porta a un totale di 47 unità abitative.

Restaurati gli intonaci e gli apparati decorativi di facciata, sulla base di saggi stratigrafici per l’individuazione delle originali pellicole pittoriche e finiture parietali, le tecnologie e le modalità operative sono state condivise con la Soprintendenza; ad esempio, il restauro conservativo filologico riprende il cornicione del settimo piano su corso Vittorio Emanuele II e la pompeiana del sesto piano su via della Rocca.

L’intervento, pur mantenendo le caratteristiche storiche dell’edificio, ha l’obiettivo di raggiungere i massimi standard di efficienza energetica. Attraverso la coibentazione delle pareti perimetrali, la sostituzione dei serramenti esterni e l’installazione di sistemi di climatizzazione in pompa di calore, la ristrutturazione restituisce unità abitative con classificazione energetica compresa tra A3 e A1, in funzione delle specifiche caratteristiche di forma dei singoli appartamenti.

di Danilo Premoli – Office Observer

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