venerdì, Aprile 26, 2024

Aurora farà ri-sorgere l’isolato alla “Beruto” accanto a Citylife

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Al via il progetto Aurora – La nuova Milano da vivere, un nuovo piano di sviluppo residenziale che sorgerà fra via Silva, viale Eginardo e via Flavio Gioia. Värde Partners, in sinergia con Borio Mangiarotti realizzerà la trasformazione dell’area di oltre 11.700 metri quadri, già parte del tessuto urbano del piano Beruto del 1889, al confine nord-ovest dell’ex quadrilatero della Fiera di Milano e del contemporaneo CityLife district. I lavori avranno inizio ad aprile 2018 e termineranno nel 2020, da oggi le 140 unità abitative sono già disponibili per la commercializzazione, curata da Sigest.

Il grande isolato alla “Beruto” è stato una sfida e al contempo un’opportunità per gli architetti che hanno curato il progetto, Pierluigi Nicolin e Sonia Calzoni, che attraverso elementi distintivi aprono il quartiere alla realtà metropolitana, completando altresì la morfologia ottocentesca. Le ampie dimensioni hanno reso necessario uno studio ad hoc per trovare un equilibrio tra le diverse presenze: tre costruzioni abitative, di cui una torre di 19 piani, passo carraio e il grande giardino interno.

Nel progetto la chiusura dell’isolato su strada è ottenuta in modo dinamico attraverso alcuni leggeri discostamenti dalla cornice perimetrale così da ottenere degli scorci visivi sulla vicina e futuristica CityLife, oltre a una certa permeabilità tra lo spazio della strada e quello del giardino interno, disegnato su tracciati derivati dalle giaciture degli edifici.

Una geometria di linee diagonali struttura tutto il piano terra fin sotto gli edifici e sino alla breccia nel muro di cinta del Compendio Demaniale di via Gioia. Con una spiccata differenziazione tra fronte e retro, i prospetti sul giardino interno sono fortemente caratterizzati da un grigliato in aggetto di 280 centimetri a delimitare logge e balconi: una frantumazione del discorso narrativo dell’architettura al fine di riprodurre la realtà caleidoscopica della metropoli. Infine il parterre interno, di circa 8.000 metri quadri, è costituito da superfici a prato alternate da aree destinate a giardino, bordate da zone piantate a boschetto.

“I nostri più recenti investimenti consolidano l’interesse strategico di Värde sull’Italia e in particolare sulla città di Milano. I trend sono positivi. Credo che la vera opportunità in Italia sia quella di creare prodotto nuovo, di alta qualità e con una forte attenzione alle tematiche di risparmio energetico. L’area di via Silva, uno degli asset che stiamo sviluppando con Borio Mangiarotti a Milano, si trova in una zona in forte espansione, di fronte ai grattacieli di CityLife e ad un passo dalla fermata della metropolitana, aspetti importanti per un buon successo commerciale.” – ha commentato Luca Malighetti, Managing Director Värde.

“Il sodalizio con Värde è cominciato nell’agosto del 2015 con l’acquisizione di un pacchetto di immobili di altissimo valore da Cassa Depositi e Prestiti, che stiamo attualmente sviluppando insieme. Silva è uno degli asset in portafoglio. Si tratta di una delle poche aree libere di dimensioni importanti in una zona centrale di altissimo pregio, pertanto crediamo molto nelle potenzialità di questa operazione, che sarà commercializzata da Sigest” – ha aggiunto Edoardo De Albertis, amministratore delegato di Borio Mangiarotti.

“Con Värde e Borio Mangiarotti ci apprestiamo a commercializzare un progetto residenziale di grande valore, sia per le caratteristiche dell’iniziativa sia per la posizione strategica. Aurora – La nuova Milano da vivere – già nel suo claim riassume la sua mission: un luogo da vivere e abitare che va incontro alle esigenze di una domanda sempre più attenta e di qualità, frutto di un impegno congiunto di importanti partner. Aurora inoltre conferma l’attrattività di Milano quale terreno proficuo per investimenti, in particolare nel comparto residenziale.” – ha concluso Vincenzo Albanese, ceo Sigest.

Cenni storici sull’area

La ricognizione sulle vicende edilizie del grande isolato tracciato nel piano Beruto del 1889 – tra via Silva, viale Eginardo e via Flavio Gioia – riporta a una storia recente che prende inizio con l’urbanizzazione ai primi del ‘900 dell’area agricola tra le due zone di ‘Nuova piazza d’Armi’ e del borgo di San Siro separate dall’alveo del fiume Olona.

Per tutto il periodo tra le due guerre l’area registra un processo di urbanizzazione nella quale sono ancora racchiusi larghi tratti di campagna e le notevoli aree a verde degli impianti sportivi dell’Ippodromo e del Lido. Viceversa nella zona a nord della fiera, l’area del Portello, sorgono le prime officine Alfa.

Nel 1933, viene edificato l’attuale Istituto Nazionale Sordomuti e il Liceo Artistico Boccioni che occupa lo spigolo meridionale dell’isolato affacciato su piazzale Arduino. Si tratta di un vasto edificio classicheggiante di forma pentagonale a corte chiusa, che si sviluppa su tre piani fuori terra e un livello seminterrato e che traduce in volumi architettonici le giaciture urbanistiche del piano Beruto in un linguaggio classicista fortemente stilizzato. Nella parte settentrionale della via Flavio Gioia, prospiciente il lato settentrionale dell’isolato, negli anni ’30 viene costruito l’edificio attualmente occupato dalla Egidio Galbani Spa e dalla Banca Akros.

Nelle altre parti l’isolato è rimasto relativamente sgombro registrando la costruzione recente del capannone del Centro Revisioni Auto e Moto di via Silva e la presenza dei labili reperti di alcune strutture del terreno di proprietà demaniale (già occupato da un’azienda florovivaistica) attualmente dismesse: reperti tra i quali spicca per interesse il muro di cinta lungo la via Flavio Gioia.

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