mercoledì, Aprile 24, 2024

Palazzo Unicredit pronto a tornare a un gestore italiano

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L’ex sede centrale di Unicredit, quella storica di piazza Cordusio a Milano, uscita dalla porta del fondo Omicron Plus di Idea Fimit, è pronta a rientrare dalla finestra di un nuovo fondo gestito da una Sgr italiana. Secondo quanto appreso da Re² da fonti attendibili, infatti, Fosun International, il conglomerato cinese che nell’aprile del 2015 si era aggiudicato lo storico palazzo nella centralissima piazza milanese per 345 milioni di euro, avrebbe deciso di dare un colpo di acceleratore allo sviluppo della struttura, affidandola alle cure di una società di gestione italiana dopo l’esperienza, rilevatasi inconcludente, della portoghese Fidelidade.

L’idea è quella di coinvolgere un gestore esperto: del mercato italiano e locale in primo luogo e di operazioni complesse come quella della trasformazione e valorizzazione del Palazzo di Unicredit in secondo.

Sul nome della Sgr le bocche restano sigillate. Ciò che invece sembrerebbe già deciso è lo strumento con cui condurre l’operazione, ossia un fondo di sviluppo, probabilmente di nuova costituzione. Legali e advisor delle parti in causa sono al lavoro per definire gli ultimi dettagli del deal. Le firme sul contratto, se tutto andrà come previsto, dovrebbero essere apposte entro la metà del prossimo marzo.

Non è la prima volta che Fosun sorprende il mercato. Già capitò quando portò a termine l’acquisizione del Palazzo Unicredit, sbaragliando un’agguerritissima concorrenza, e scegliendo come veicolo per il deal Fidelidade. Qui sta la stranezza: Fidelidade è infatti una controllata portoghese attiva nel settore delle assicurazioni, che con l’immobiliare aveva avuto poco a che fare almeno sino al settembre 2014, quando aveva fatto parte, per conto della capogruppo cinese, della cordata che aveva rilevato Club Med per 839 milioni di euro.

Si sa, la finanza internazionale batte sentieri misteriosi; ma questa seconda operazione non era passata inosservata, portando l’authority assicurativa lusitana a inarcare un sopracciglio per meglio inquadrare Fidelidade sotto un faro. Il profilo basso con cui l’operazione piazza Cordusio è stata da lì condotta ha quindi sfiorato il rasoterra. Tanto che, ancora, Fosun non ha reso noto cosa voglia farsene del prestigioso acquisto.

In realtà non stupirebbe se l’idea che il nuovo fondo dovrà sviluppare non si discostasse troppo da quella emersa all’indomani dell’acquisizione: trasformare il palazzo Unicredit in un hotel di lusso ai piani superiori, con annesse boutique delle maggiori firme della moda milanese e non solo al piano terreno. Si tratterebbe peraltro di una trasformazione coerente con la nuova identità che sta andando via via acquistando la piazza: da centro della finanza a nuovo polo commerciale della città.

Che soffi aria di cambiamento, peraltro, si respira anche nella zona. Secondo indiscrezioni raccolte da Re², infatti, Unicredit, che ormai da tempo ha trasferito la sede centrale e gran parte degli uffici nella nuova torre di piazza Gae Aulenti, potrebbe lasciare libera la sede storica in netto anticipo rispetto a quanto previsto dal contratto di locazione, abbassando per l’ultima volta la claire in piazza Cordusio già dalla fine di quest’anno.

Precisazione: la sede storica di Unicredit in piazza Cordusio a Milano viene spesso chiamata Palazzo Broggi. Un’identificazione con il nome dell’architetto che lo progettò che genera confusione. Il primo Palazzo Broggi è infatti l’edificio sul lato opposto della piazza, progettato dall’architetto milanese, Luigi Broggi tra il 1899 e il 1901, che ospitò la Borsa Valori sino al 1932, quando questa venne trasferita nella vicina Piazza Affari, in Palazzo Mezzanotte. Sede delle Poste per un lungo periodo, Palazzo Broggi è stato recentemente acquistato da Blackstone ed è oggetto di ristrutturazione in vista della prossima apertura del primo superstore italiano a marchio Starbucks. Broggi si occupò di progettare la facciata e il corpo centrale anche del dirimpettaio Palazzo del Credito Italiano (dal 1988 Palazzo Unicredit), che venne realizzato successivamente al primo (tra il 1901 e il 1902) e poi ampliato dall’architetto Giovanni Muzio.

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